"Make America Great Again" : ne siamo proprio sicuri?
La foto è di quelle emblematiche, quelle che ti rimangono impresse: il ragazzo in primo piano con il suo cappellino rosso, i suoi esimi colleghi sullo sfondo e sempre in primo piano il profilo di un uomo.
Il ragazzo avrà diciotto anni, forse meno: è bianco, molto bianco. Un tipico bianco.
L'uomo di profilo è Nathan Phillips, 64 anni, veterano del Vietnam e anziano della tribù Omaha (discendenti degli indiani d'America) e non è bianco, no, non lo è proprio.
Quello che colpisce è la faccia del ragazzo, il suo sguardo, la sua mimica immortalata in quel preciso istante: sfida, beffa e soprattutto superiorità.
Mi chiedo se quel ragazzo, che evidentemente appoggia le idee del Presidente degli Stati Uniti d'America, come si evince dal suo cappellino rosso ben calzato sulla testa, abbia una minima idea di quello che sta facendo. E' nel branco, forte dell'appoggio dei suoi simili, pronto a sfidare un uomo più grande di lui, che solo per questo meriterebbe rispetto, con uno sguardo sprezzante verso tutto ciò che quell'uomo rappresenta: tradizioni sacre, un popolo da sempre vessato, sfruttato e continuamente dimenticato. Soprattutto un essere umano.
Esiste un video di questo incontro, ma quello che è più importante è la dichiarazione rilasciata da Nathan Phillips:
"Ho provato paura non tanto per me, ma per questi giovani, per il loro futuro, il loro spirito, per quello che vogliono fare di questo Paese. Quello che stanno facendo non è rendere l'America di nuovo grande, ma lacerare il nostro tessuto connettivo."
Odio questa foto; la odio perché distrugge tutte le mie speranze di un mondo diverso, forse non migliore, ma che almeno ponga al centro il rispetto per l'uomo, per tutti gli uomini. E quando scopri che l'allegra compagine che accerchia Nathan Phillips è un gruppo di liceali di una scuola cattolica di Covington, ecco che mi trovo disarmata. Insomma, non sono dei ragazzi problematici, cresciuti circondati dalla violenza, disagiati, abbandonati a se stessi: sono ragazzi della classe media, mediamente colti e forse, proprio per questo mediamente stupidi.
Odio questa foto; la odio perché la faccia di quel ragazzo è l'emblema della nuova generazione creata dalla precedente classe media, la faccia di chi ha tutto senza troppa fatica, che non ha timore di nulla, che pensa di farla sempre franca, che intanto la sfida la vince lui in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, la tipica faccia di chi è stato plagiato dalla televisione, da bassi ideali, da realtà virtuali e dai soldi, con personalità pari a zero fuori dal branco o lontano da una tastiera.
"Make America Great Again"? : no, così non si fa grande l'America, non si fa grande il mondo e soprattutto non si rendono grandi le future generazioni.
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