Quale letto rifai, se l'assicurazione casalinghe non ce l'hai!
L'articolo appare l'11 gennaio 2019 sul quotidiano "Il Secolo XIX" e cattura immediatamente la mia attenzione.
Titolo: "Casalinghe, la sorpresa è nella manovra - l'assicurazione (obbligatoria) raddoppia".
In quanto figlia di una vera e originale "desperate housewife" del Belpaese, sono a conoscenza della polizza pari a 12,91 euro che ogni brava casalinga e/o casalingo d'Italia, dai 18 ai 65 anni, dovrebbe versare ogni anno come assicurazione contro gli infortuni durante lo svolgimento delle temute faccende domestiche. L'obbligo assicurativo è esteso a coloro che si occupano in via esclusiva della casa e della famiglia e la rendita parte da un minimo di 186,17 euro per un'invalidità del 27% (affettate la zucchina e contemporaneamente l'intero pollice), fino ad un massimo di 1.292,90 euro, corrisposti al 100% di invalidità.
Ovviamente, come nella più vera e intramontabile tradizione italiana, l'assicurazione/tassa c'è, è difficile trovare chi la versa, è quasi impossibile pretenderne il pagamento, poiché, si capisce facilmente che non è così semplice dimostrare l'esclusività della dedizione alla famiglia e alla casa, ma, impresa ancora più ardua, è ottenere la rendita.
Sotto costanti pressioni di mio padre, pur con tutte le perplessità del caso, questi 12,91 euro mia mamma li ha versati fin dal 2008, comunque fiduciosa di non cascare dalle scale, affettarsi dita, scivolare sul pavimento incerato.
Ora, 2019 appena cominciato, con la nuova legge di bilancio, le regole cambiano: premio annuale quasi raddoppiato per un totale di 24 euro tondi l'anno, percentuale dell'invalidità che scende al 6% (vi bastano due mezze dita affettate per avere una volta ogni tanto, a discrezione dell'ente Inail, la somma di 300 euro fino all'invalidità del 15%) ed età massima dei cittadini tenuti a versare il premio che sale a 67 anni.
Fin qui tutto bene, o quasi, poiché la norma è stata inserita all'ultimo momento e chi è già assicurato ha da tempo ricevuto il bollettino da 12,91 euro; casalinghe state tranquille, perché la guida della direzione centrale rapporto assicurativo dell'Inail, tale Agatino Cariola, dice di pagare quello ricevuto entro il 31 gennaio e siete tutte coperte. E gli altri 11,09 euro? Niente panico, aspettate fiduciose un decreto ministeriale per l'eventuale integrazione.
Letto e recepito tutto ciò, la mia attenzione cade sul grafico a centro pagina che riassume il calo drastico di polizze versate dal 2008 al 2018 e su un piccolo trafiletto sottostante con una bella scritta in rosso: "Chi deve pagare". Qui sono dolori, perché oltre ai già citati cittadini tra i 18 e i 67 anni che svolgono faccende domestiche in modo abituale ed esclusivo senza subordinazione, rientrano in obbligo di polizza gli studenti, anche i fuori sede, che dopo gli impegni scolastici, lavorano in casa e tutti i maggiorenni che lavorano esclusivamente in casa per la cura dei componenti della famiglia, anche se sono in attesa di prima occupazione, i pensionati sotto i 67 anni, i lavoratori stagionali, temporanei e a tempo determinato, i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e non hanno altra attività, i lavoratori in mobilità, i lavoratori in cassa integrazione.
Caro studente che ti rifai il letto la mattina, hai pagato la tua assicurazione?
E tu che fai il bagnino da maggio a settembre, hai fatto da mangiare a tua figlia? L'assicurazione ce l'hai?
Soprattutto tu, sì proprio tu, fortunato della cassa integrazione, hai pagato il bollettino da 24 euro?
Il ventaglio delle imposizioni fiscali in Italia si amplia, così come continua ad allargarsi la platea dei contribuenti che cercano di sopravvivere nell'intricata giungla dei doveri del cittadino italiano.
Ad onor del vero, ci sono anche gli esonerati: coloro che l'anno precedente hanno avuto un reddito personale lordo Irpef non superiore a 4.648,11 euro e nel contempo appartengono ad un nucleo familiare con reddito complessivo lordo Irpef non superiore ai 9.296,22 euro. Già, come pretendere di far pagare una polizza per i lavori domestici, se uno la casa neanche ce l'ha?
La prossima volta mi ricorderò di non sorridere troppo quando mi diranno "Tasseranno anche l'aria che respiriamo!".
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