cinecaffè #3 - La Donna Elettrica


Bevete parecchio caffè, soprattutto se fate come me e avete deciso di andare al cinema alla sera.
Il titolo è una bomba, il trailer pure, il film così così.
E' un film islandese, perciò non mi aspettavo nulla di più di paesaggi insoliti per un pubblico mediterraneo e un senso di distacco tipico dei film provenienti dal nord Europa. 
Infatti le mie aspettative non sono state tradite. 
Quello che manca è l'umorismo alla von Trier, con cui il regista Benedict Erlingsson ha lavorato proprio nella commedia Il grande capo, ma di cui il suo film è sprovvisto.
Ci sono dei camei divertenti, come quello del turista o della colonna sonora visiva, ma che ripetuti nel corso della storia, alla lunga, risultano prevedibili e perdono di forza.
La protagonista, che potrebbe essere un'eroina femminile che si batte per il bene comune della sua terra e della sua comunità, e come tale da amare e ammirare, risulta una perfetta egoista nella realtà, quando messa davanti alla scelta tra maternità e perseguimento dei propri ideali, lascia che altri sopportino il peso delle conseguenze delle sue scelte, ponendo al primo posto, a suo dire, il bene dell'orfana, con tanti saluti alla lotta ecologista e alla madre terra. Evviva l'ipocrisia. 
E' da sottolineare che l'interpretazione di Halldóra Geirharðsdóttir è magistrale.
Caffè come se non ci fosse un domani e namasté.

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