I diamanti sono i migliori amici delle donne, ma non di Vasco Rossi.


La notizia ieri campeggiava sulle pagine e i siti dei vari quotidiani. 
In realtà nel piccolo comune di provincia in cui risiedo, era nota da tempo la truffa dei diamanti, poiché svariate persone sono state raggirate e si sono già mossi avvocati, associazioni consumatori e vi è stato anche un incontro tra banca e clienti per un patteggiamento.
Non solo, la trasmissione Report ne aveva parlato nel 2016 e proprio da qui sembra siano partite le indagini degli inquirenti.
Dopo aver visto il servizio della Gabanelli, mi ricordo perfettamente di essere andata a pranzo a casa di mia madre e, abbastanza sconvolta, aver esortato caldamente i miei a non fidarsi dei consigli finanziari di alcun banchiere. 
Mio padre compostamente mi ricordò che le banche non sono nuove a, diciamo così, essere cattive consigliere.
Nella storia più recente, si posso menzionare per esempio le famose Cirio/Parmalat, in cui mio nonno, operaio sin da ragazzino, aveva investito i suoi risparmi (circa sessanta milioni di lire), i crac delle banche venete, di Etruria e Monte dei Paschi che hanno rifilato ai clienti, facendo leva su un rapporto di fiducia, le loro azioni, in poco tempo divenute cartastraccia.
Per ora praticamente nessuno ha pagato, se non i clienti stessi e lo Stato italiano, cioè noi cittadini, che ha operato ingenti salvataggi con i soldi pubblici, cioè i nostri soldi.
Ora tocca ai diamanti. 
Un giorno voi entrate in banca per pagare un F24 e avete sul conto dieci mila euro. Il cassiere, padre di un vostro compagno delle elementari, vi dice che avete da parte un bel gruzzoletto, che però sul conto corrente non vi frutta nulla, ma lì sulla vostra destra, appoggiata sul bancone, c'è un colorata brochure che il cassiere con un lesto colpetto di mano vi avvicina. 
"L'ho fatto anch'io, ti faccio parlare con il mio collega". Voi cercate di spiegare che avete la macchina in seconda fila, che dovete comprare il latte per il piccolo che piange, dovete portare fuori il cane che altrimenti mangia il piccolo che piange, ma niente: in un secondo vi trovate seduti ad una scrivania, in una stanzetta appartata, con uno sconosciuto tutto sorrisi che esclama felice: "Il mio collega, mi ha detto che siete interessato a investire in diamanti. Ottima scelta. Sa, i diamanti sono come il nuovo oro." Ecco, non è proprio così. I loro diamanti più che oro, sono fondi di bottiglia, ma questo lo scoprirete molto dopo, a cose fatte.
Voi a quel punto vi sentite come il figlio del banchiere di Mary Poppins quando il padre lo porta in banca con il suo penny. Braccato dal consulente che vi riempie di parole, firmate tutto quello che c'è da firmare e stringete il patto con il diavolo. Basta che il vigile non vi faccia la multa per la doppia fila, oppure non vi scada il parcheggio, o peggio arrivi il gatto che si mangiò la cacca del cane, che si mangiò il bimbo, che al mercato mio padre comprò.
Uscite dalla banca con un gran mal di testa, ma felici perché il vigile non è passato e vostro figlio è ancora vivo a casa che piange: tutto sommato vi tocca solo raccogliere la cacca del cane sul tappeto.
La notte rimuginate un po' sull'affare concluso: in fondo sono diamanti, mi ha fatto vedere le quotazioni di mercato, sono in continua ascesa, l'ho comprato a sette mila euro, tra due anni lo rivendo a otto mila. E se tra due anni vinco al Superenalotto e sono ricco sfondato me lo incastono in un bell'anello pacchiano e saluto tutti per strada sventolando la manina come fossi la regina d'Inghilterra.
Peccato che l'anello con finto smeraldo di vetro in bella mostra nella vetrina dei cinesi sotto casa, in vendita a dieci euro, abbia più valore della pietra che vi hanno appena rifilato.
Una sera qualunque vedrete la giornalista di Report che porterà ad un gioielliere la bustina con la pietra acquistata in banca, con tanto di certificato, per farla esaminare: il vostro diamante, pagato sette  mila euro, è sì un diamante, ma di categoria "sotto Z", del valore di mille, milleduecento euro.
Vi sentirete come il turista che ha comprato il Rolex a Napoli, sulle bancarelle. No, peggio. Perché voi non vi siete rivolti ad un uomo a caso sul marciapiede, ma eravate in un luogo praticamente istituzionale, dove dovrebbero curare gli interessi dei loro clienti e non fregarli con il gioco delle tre carte.
Dal canto loro le banche diranno di essere a loro volta stati truffati dalla società dei diamanti, che tra le altre cose ha dichiarato fallimento (ma pensa un po', mi vien da dire), e che non proponevano direttamente l'investimento ai clienti, ma tenevano solo il materiale pubblicitario. Per la cronaca i listini che facevano vedere non erano delle vere quotazioni di mercato, bensì dei listini prezzi creati ad hoc e pubblicizzati a pagamento su noti giornali finanziari.
La storia che ho scritto è vera, non è un fatto personale, poiché l'esperienza di mio nonno, un bel pezzo comico di Brignano sulle banche e un signore che un giorno, mentre ero in coda, era entrato in banca brandendo in aria un plico di fogli scritti fitto fitto, urlando "Adesso voglio parlare con il direttore", mi hanno fatto capire che l'aria che tira in quei luoghi non è proprio salubre ed è meglio starci alla lontana.
Per chi, sciaguratamente ha fatto questo tipo di investimento, posso solo dire di non sentirsi così fesso, visto che l'"affare" sembra aver colpito personaggi noti, come Vasco Rossi, la cortese Panicucci e Simona Tagli, con cifre piuttosto elevate.
Se avete qualche risparmio sul conto posso solo dirvi che al prossimo "Signora, vedo che ha un po' di soldi depositati da noi che ora non le rendono nulla" avete due possibilità di risposta. La prima un secco, chiaro e autoritario "Si faccia i ca**i suoi" e girate i tacchi velocemente. La seconda è un più sarcastico: "Che investimento mi suggerisce? Diamanti fondo di bottiglia?" e alla risposta "Signora, siamo stati truffati anche noi in quella faccenda!" "Ah meglio ancora, io dovrei farmi consigliare da uno che si è fatto fregare dal primo cretino che passava!". In ogni caso finirete come me nell'elenco dei clienti ostili, per cui non sarete più tormentati da offerte di assicurazioni sulla casa, macchina, vita o qualunque altro affare vogliano rifilare. Certo a fine anno non vi regaleranno l'ambitissima "Agenda del risparmiatore: come salvaguardare e accrescere i propri risparmi tutto l'anno", riservato solo ai clienti più longevi e fedeli, ma che alla prima pagina non riporta il consiglio più prezioso: stare lontano dalle banche e dai banchieri.
Con i diamanti acquistati, ora potete farci un bel bracciale per vostra moglie, sorvolando sulla caratura e la categoria delle pietre: fate i vaghi, ma sappiate che una Marilyn Monroe ha l'occhio allenato.
Ripensandoci, con il senno di poi, non avreste preferito regalare il vostro penny alla signora sugli scalini della chiesa che dava da mangiare ai piccioni? L'ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di pensare a questa storia quando davanti al supermercato vedrete un ragazzo con il cappello teso: non è forse meglio donare un piccolo euro a uno sconosciuto, arricchendo il proprio animo nell'immediato, piuttosto che volatilizzare i vostri risparmi con promesse di guadagni vertiginosi, in un non ben definito futuro, ma con la sola certezza di avere reso più ricco l'ennesimo banchiere di turno?

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