I tre fattori della felicità e Mimmo il gelataio.
A volte mi capita di chiedermi quali siano le grandi scoperte che le menti illuminate del pianeta compiono ogni giorno, dopo anni di fatiche e elucubrazioni mentali.
Mi sembra di vederli, tutti gli studiosi del mondo intenti a pensare e teorizzare costantemente per trovare soluzioni ai quesiti importanti del nostro tempo, ingobbiti sulle loro scrivanie o girovaghi inquieti nelle notti insonni, milioni di cervelli disperati alla ricerca di un teorema che spieghi, a noi umili contadinotti, infima plebaglia, i motivi per cui stiamo percorrendo questa becera deriva e quali rimedi adottare per salvare la nostra civiltà ormai perduta.
Ecco una delle teorie rivoluzionarie, partorita da una dei cervelloni sopra citati, che cambieranno il vostro modo di pensare e sconvolgeranno il vostro vivere quotidiano.
Secondo una docente dell'università della California Riverside, Sonja Lyubomirsky, la felicità si basa su tre fattori.
Il primo elemento che determina, nella misura del 10%, la nostra "joie de vivre" è la condizione ambientale. In effetti, se vivi nella casetta del Mulino Bianco, con il prato verde che la circonda, il sole tutto l'anno, il profumo di nastrine che ti sveglia alla mattina e tuo padre che vede nelle gocce di cioccolato i tuoi occhi bruni e in tuo onore copia il "pain au chocolat" facendo un miscuglio tra saccottino e panino all'olio, la vita un pochino di più sembra sorriderti. Soprattutto quando pensi ai grigi risvegli fatti di nebbia e umidità nella magnifica invernale pianura padana e a tuo padre che invece di decantare la bellezza dei tuoi occhi strabici, ti ricorda di buttare la spazzatura prima di andare a scuola.
Se con la condizione ambientale non vi è andata molto bene, non disperate perché ben il 40% della vostra felicità dipende dalle scelte quotidiane. Ebbene sì, fare la scelta giusta condizionerà il vostro umore.
Come dire: avete deciso di prendere il caffè macchiato, invece del solito liscio, e avete passato tutta la mattina in bagno perché il latte era scaduto o mal conservato? Scelta sbagliata, brutta giornata!
Oppure: vi siete finalmente decisi a comprare la macchina nuova, dopo anni di catorci e scatolette di metallo con più bugne nella carrozzeria che buchi in una forma di gruviera? Per uscire dal concessionario prendete la strada più breve e non quella consigliata con tanto di freccia e facendo retromarcia non vedete il panettone, o meglio dire dissuasore in cemento, ed è così che la vostra nuovissima macchina, almeno nella parte posteriore, somiglia subito ad una delle vostre vecchie carriole? Scelta sbagliata, macchina rigata, sempre una brutta giornata.
Non disperate, perché se il 50% della quota felicità non vi è favorevole, rimane pur sempre l'altra metà.
Ci tengo a sottolineare che lo studio fatto in California è serio, si fonda su basi scientifiche, test, ricerche ed è stato condotto da una docente dell'università, non da Mimmo il gelataio, che fa un gusto pistacchio da paura, ma i libri non sono mai stati il suo forte.
Arrivando alla conclusione dello studio, l'ultimo fattore, che incide per il 50% sulla vostra felicità è la genetica!
Quello che mi chiedo è: per genetica, la professoressa, intende il filamento di dna contenente un qualche seme della felicità oppure il più concreto, tangibile e misurabile fondoschiena?
Perché, senza tante lauree e giri di parole, anni e anni di studio e pomeriggi passati in biblioteche affollate con l'aria stantia, che "nella vita per essere felici, ci vuole un gran bel lato b" me l'ha sempre detto anche lui, il re del bigusto cioccolato e crema, Mimmo il gelataio!
@Riproduzione riservata
Commenti
Posta un commento