Un romanzo sul tempo - Bacino 13


Sono riuscita, direi finalmente, a leggere Bacino 13 di Jon McGregor.
Dico finalmente, perché ci ho messo davvero parecchio tempo per i miei standard.
La causa di questa lentezza non è dovuta al libro in sé, ma al fatto che sono riuscita a leggerlo solo a spizzichi e bocconi. Se non avete tempo non iniziatelo neanche; ci vuole una di quelle letture intense e ininterrotte per goderlo appieno. I miei venti minuti di treno una o due volte a settimana e qualche seduta sporadica dal parrucchiere non hanno aiutato la lettura. Non è un libro da spiaggia, non capta l'attenzione immediatamente e lo stile della scrittura è difficile per il "mordi e fuggi". Proprio per questo in realtà è eccezionale e un bravo sceneggiatore ne farebbe un film, o meglio una serie e perché no, uno spettacolo teatrale. 
Non racconto la trama poiché non è mia intenzione fare una recensione, compito per cui sicuramente non ho le competenze, ma questa lettura mi ha fatto riflettere sul tempo.
Precisamente sulla concezione del tempo, il vero protagonista del libro.
Le ore, le giornate e gli anni passano inesorabili nella nostra vita; ogni giorno diventa per noi una specie di fermata obbligatoria in una stazione uguale a tante altre, con il treno che a volte accelera, altre volte rallenta, ma allo scoccare della ventiquattresima ora si ferma, per poi ripartire un minuto dopo. Un altro giro è compiuto, un altro giorno se ne è andato. 
Non importa quello che accade nel mezzo: una buona notizia, un tragico avvenimento, una gioia o un dolore; le persone verranno lentamente dimenticate lungo i binari del viaggio, i ricordi piano piano si affievoliranno e l'unica certezza che resta è la fermata alla stazione per poi ripartire.
McGregor racconta lo scorrere degli anni con i suoi avvenimenti, sempre differenti, ma solo per piccole inezie, come accade per tutti noi nella vita reale. I capitoli sembrano tutti uguali, tanto che a volte mi chiedevo se continuare la lettura o interromperla; eppure riprendevo sempre a leggere di quella monotona quotidianità utile a riempire i minuti, le ore e le giornate, a scandire le esistenze dei personaggi, ad assopire le emozioni.
Il tempo diventa protagonista del libro così come della vita: sempre presente, capace di lenire il dolore, raffreddare l'animo, confondere le idee e, ad un certo punto, passare oltre la stazione della nostra esistenza senza più fermarsi. 

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