cineretrò con caffè #7 - Il prestigio della morte di Luc Moullet (2006)
Un cineasta, la cui fama è in declino, cerca disperatamente di farsi produrre il suo ultimo lavoro tratto dal libro "Rimedi disperati".
E' proprio un rimedio disperato quello cui arriva per poter tornare in auge nel mondo cinematografico: mentre passeggia sulle montagne, progettando le riprese, si imbatte in un cadavere e scambia i propri documenti con quelli del defunto.
"C'è un momento giusto per morire" e non sembra quello scelto dal povero cineasta, poichè alcuni accadimenti, tra cui la scomparsa di Godard ("Che stronzo Jean-Luc"), compromettono il suo sgangherato e raffazzonato piano.
L'incapacità e goffaggine del protagonista è contornata da surreali cabine telefoniche sparse nel nulla, colorati ombrelloni da spiaggia svolazzanti sulle cime montuose, gelosie e livori tra donne dello spettacolo e la realizzazione di un macabro desiderio dell'animo umano: partecipare al proprio funerale per contare i presenti e annotarne i nomi.
Non mancano riflessioni sul mondo del cinema moderno e sulla sua distribuzione, per cui il protagonista constata che i capolavori cinematografici si trovano nei manicomi, e sulla televisione: "Senza la morte non ci sarebbe la tv."
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