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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Popoletto del Festival: "Zitti e buoni"

Si è conclusa la discussa settantunesima edizione del Festival della canzone italiana, condita con le classiche e immancabili polemiche; ma, mentre tutti erano concentrati sul calo degli ascolti, la durata temporale estremamente lunga delle serate e la scontata diatriba dialettica su Achille Lauro, io sono rimasta colpita da altri avvenimenti. Comincio da Amadeus; mentre l'anno scorso era stato pubblicamente ripreso dalla associazione del politically correct, suprattutto la fronda femminista, per una sua frase infelice, quest'anno, nella serata delle cover, introducendo l'esibizione di Gio Evan, dice: "Max Pezzali ha scritto canzoni che sono il manifesto pop di una generazione che aveva rinunciato all'impegno e si era concentrata su se stessa." Tutto chiaro? Choosy, fancazzisti, figli di papà che non siete altro? Non siete mica quelli del sessantotto, voi. Loro sì che erano impegnati hippie, sognanti figli dei fiori e rivoluzionari diciotto politici, protagoni...