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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

cineretrò con caffè #10: La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci 1981

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Bertolucci l'ho sempre trovato ostico, proprio come la meccanica razionale: materia oscura, propedeutica e indispensabile ad altre applicazioni, ma poco intuitiva, per niente immediata e anche dopo averla studiata e aver superato l'esame non so ancora bene di cosa tratti, rimanendo una specie di nebulosa di informazioni e concetti che il mio limitato cervello si rifiuta di padroneggiare. Per me il regista emiliano è al limite dell'incomprensibile e non si smentisce neanche in questo film. La storia fa perno su un rapimento che si vede, il padre del ragazzo rapito è testimone oculare del fatto grazie a un binocolo avuto in regalo dallo stesso figlio, ma nel procedere della narrazione la tragedia del triste evento non si percepisce. Rimangono il dramma delle dinamiche familiari, una certa critica alla politica ("Questo è proprio un comizio: mentiamo quando dobbiamo dire la verità, diciamo la verità quando dovremmo mentire), l'eterna lotta generazionale e anche un po...

cineretrò con caffè #9: Deserto rosso di Michelangelo Antonioni 1964

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L'ho rivisto almeno una decina di volte; ogni volta aggiungo dei tasselli, ma nonostante ciò, ogni volta, credo fermamente che qualcosa continui a sfuggirmi.  Giuliana vaga per la città deserta, a tratti avvolta da ambientazioni monocolore, che mi riportano agli albori del cinema espressionista; Giuliana vaga con i suoi movimenti imprevedibili tra serpentine di tubi, condutture e tralicci; Giuliana vaga tra i suoi pensieri sconclusionati quanto terribilmente lucidi; vaga nel mare inquieto della sua malattia trasportata da bastimenti carichi delle sue nevrosi. Trova riposo e consolazione nel breve attimo della fantasia di una spiaggia rosa. Tutto il racconto è incentrato su di lei, sul suo "incidente d'auto" e lo shock che non le permette più di ingranare; in realtà sono l'ambiente circostante e i dialoghi, a tratti surreali, che definiscono le riflessioni dello spettatore. Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra, sceneggiatori del film, mettono sotto la lente d...