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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

cineretrò con caffè #8 - Landru di Claude Chabrol 1963

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Il soggetto non è nuovo; già Charlie Chaplin con Monsieur Verdoux (1947) aveva attinto dalle cronache nere francesi di inizio secolo ispirandosi al serial killer che aveva fatto sparire le sue vittime, almeno undici, nel forno di una villa isolata di sua proprietà. Chabrol si affida alle ricostruzioni più veritiere dellastoria, ma si discosta dall'efferata violenza dei crimini, plasmando la figura di Landru quasi fosse un simpatico bricconcello; l'uomo, che sceglie le sue vittime, possibilmente facoltose vedove o zitelle di bell'aspetto, con un annuncio sul giornale, non appare agli occhi dello spettatore come uno spietato serial killer che, nelle difficoltà della prima guerra mondiale, si approfitta dell'ingenuità e fragilità delle vittime per un proprio piacere e tornaconto economico, ma alla fine, grazie ai suoi modi da simpatico mascalzone, porta l'intera narrazione su un piano noir - comico. "Non sapete cosa è costretto a fare un galantuomo per sopravvive...

cineretrò con caffè #7 - Il prestigio della morte di Luc Moullet (2006)

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Un cineasta, la cui fama è in declino, cerca disperatamente di farsi produrre il suo ultimo lavoro tratto dal libro "Rimedi disperati". E' proprio un rimedio disperato quello cui arriva per poter tornare in auge nel mondo cinematografico: mentre passeggia sulle montagne, progettando le riprese, si imbatte in un cadavere e scambia i propri documenti con quelli del defunto. "C'è un momento giusto per morire" e non sembra quello scelto dal povero cineasta, poichè alcuni accadimenti, tra cui la scomparsa di Godard ("Che stronzo Jean-Luc"), compromettono il suo sgangherato e raffazzonato piano. L'incapacità e goffaggine del protagonista è contornata da surreali cabine telefoniche sparse nel nulla, colorati ombrelloni da spiaggia svolazzanti sulle cime montuose, gelosie e livori tra donne dello spettacolo e la realizzazione di un macabro desiderio dell'animo umano: partecipare al proprio funerale per contare i presenti e annotarne i nomi. Non man...

cineretrò con caffè #6 - Lo sconosciuto (The unknown) di Tod Browning 1927

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Lon Chaney (Alonzo) lascia senza parole per la sua straordinaria interpretazione; la mimica facciale, gli sguardi inequivocabili riempiono di parole questo film muto. Tod Browning, più conosciuto per il successivo Freaks, ambienta questa storia in un circo dove trovano rifugio il bel muscoloso Malabor, Nanon, figlia del padrone del circo, tanto elegante quanto strana per la sua fobia delle mani, ed Alonzo, un abile lanciatore di coltelli con due braccia che finge di non avere celandole, grazie al suo fido amico nano Cojo, in uno stretto corpetto sotto la camicia, sotterfugio che in realtà serve a nascondere il suo tratto distintivo: i due pollici della mano sinistra. La storia, che nel 1927 fu giudicata noiosa, in realtà riserva qualche colpo di scena; certo, è pur sempre un film muto, la cui visione è sconsigliata all'ora della pennichella; sorseggiando una buona tazza di caffè, suggerisco una miscela bella intensa, questi 47 minuti passano anche in fretta e sarete pronti e attent...